Cenere by Grazia Deledda

Cenere by Grazia Deledda

autore:Grazia Deledda
La lingua: ita
Format: mobi, epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


* * *

Riprendo la lettera, tutto stordito da una confidenza fattami da zia Varvara pochi

minuti or sono. La vecchietta entrò qui con la scusa di portare dell'acqua: era tutta

arrabbiata con la padrona e cominciò a parlar male di lei. Mi disse che la Obinu ha un

passato tenebroso, che ha abbandonato in Sardegna due suoi figliuoli, e che adesso

continua ad avere qualche relazione equivoca...

Egli interruppe di nuovo la lettera, di cui aveva scritto le ultime righe sotto l'impulso d'un improvviso stordimento.

«Sì», pensò, «io sono troppo vicino alle stelle... e non vedo l'abisso dove

ineluttabilmente devo cadere...» «No, no, no!», disse poi a voce alta, disperatamente,

scuotendo la testa. «Perché mi ostino? Essa può essere mia madre, e non si rivela a

me per continuare a vivere nel vizio!»

Egli singhiozzava senza lagrime, balbettando parole sconnesse e scuotendo

follemente il capo; ma ad un tratto balzò in piedi, pallido, rigido, con gli occhi vitrei.

«Bisogna uscirne, bisogna che io sappia. Ma perché questa lampada accesa, perché

questi quadretti, perché le continue preghiere? Ebbene, appunto per ciò. Ma io ti

saprò smascherare, anima perduta, io ti ucciderò!»

I suoi occhi balenavano d'odio, ma all'improvviso tremò, si lasciò nuovamente cadere

seduto e batté la fronte sul tavolo: oh, avrebbe voluto spaccarsi la testa, non pensare

più, dimenticare, annullarsi...

Si sentì vile, gli parve d'essere viscido e nero; d'essere carne della carne venduta di

sua madre, anch'egli delinquente, misero, abbietto. Ricordi tumultuosi gli passarono

nella mente; rammentò i generosi propositi tante volte accarezzati, il sogno di

cercarla e di redimerla, la pietà infinita per l'incoscienza e la irresponsabilità di lei, l'orgoglio che egli provava nel sentirsi così pietoso, la sete di sacrifizio...

Tutto menzogna. Basta un vago indizio, dato da una vecchia rimbambita, per

ridestargli nell'anima una tempesta di fango, e suggerirgli l'idea del delitto!

Tutto illusione, tutto sogno in «questa cosa strana» che è la vita.

«E se fosse illusione anche ciò che penso adesso? Se io mi ingannassi? Se Maria non

fosse lei? Ebbene, se non Maria è un'altra», concluse disperato; «vicina o lontana, ella

esiste e mi chiama, ed io devo ritornare sui miei passi, ricominciare, ritrovarla, viva o morta. Oh, fosse morta!».

88

Attese il ritorno della padrona, e per calmarsi cercò di analizzare la strana passione

che lo tormentava, ripetendo a se stesso che la maggior sua pena proveniva dal

crudele contrasto dei due esseri che formavano lo sdoppiamento del suo io.

Uno di questi due esseri era un bambino fantastico, appassionato e triste, col sangue

malato; era ancora lo stesso bambino che scendeva la montagna natìa sognando un

mondo misterioso; lo stesso che nella casa del mugnaio aveva per lunghi anni

meditato la fuga senza compierla mai; lo stesso che a Cagliari aveva pianto credendo

che Maria Rosa potesse essere sua madre: l'altro essere, normale e cosciente,

cresciuto accanto al bambino incurabile, vedeva la inconsistenza dei fantasmi e dei

mostri che tormentavano il suo compagno, ma per quanto combattesse e gridasse non

riusciva a liberarlo dalla sua ossessione, a guarirlo dalla sua follia.

Una lotta continua, un crudele contrasto agitava notte e giorno i due esseri; e il

bambino fantastico e illogico, vittima e tiranno, riusciva sempre vincitore. Egli

voleva sapere, voleva scoprire, voleva raggiungere



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.